Famosi scrittori di sonetti includono Petrarca, William Shakespeare, John Milton e Edmund Spenser. Ognuno di questi scrittori aggiunse le proprie variazioni e innovazioni al sonetto, influenzando notevolmente gli altri scrittori. Un sonetto è un poema di 14 righe, tipicamente scritto in pentametro giambico e aderente a una rigida struttura a rima.
Il poeta italiano Petrarca è responsabile della forma più antica del sonetto. I sonetti di Petrarca consistevano in due strofe: l'ottava a otto righe e il sestetto a sei righe. I sonetti petrarchici presentano un'osservazione, una discussione o una domanda entro l'ottava e quindi offrono una risposta nel sestetto. Questi sonetti sono contrassegnati da un significato di svolta, o volta, che si verifica tra l'ottava e la nona linea. John Milton ha liberato il sonar di Petrarchan da alcuni dei suoi rigidi vincoli, spostando la sua attenzione su preoccupazioni più personali e interiori e confondendo la distinzione tra l'ottava e il sestetto.
William Shakespeare è responsabile per l'altra forma principale del sonetto. Le opere di Shakespeare presero una forma diversa da quella di Petrarca, composta da tre quartine a quattro righe e un distico a due righe conclusivo. Il distico finale è una parte cruciale del sonetto, in genere offre una sorta di epifania o una risposta relativa alle 12 righe precedenti. Edmund Spenser prese influenza da Shakespeare, ma spostò la formula, intrecciando lo schema delle rime delle quartine e fornendo distici di collegamento tra le quartine. Anche i sonetti di Spenser si sono allontanati dai distici rivelatori di Shakespeare.