I sarti coloniali erano esperti con aghi, filo, cesoie, ferri riscaldati a carbone e strumenti di stampaggio specializzati come cianfrusaglie e blocchi. Molti strumenti usati dai sarti dell'epoca coloniale non erano molto diversi da quelli quelli utilizzati nell'era moderna, con la notevole eccezione degli strumenti di pressatura e misurazione.
Gli aghi, i fili e le cesoie del sarto non sono cambiati molto dal XVIII secolo, anche se la tecnologia ha fatto progressi nel settore da allora. Le differenze più immediatamente riconoscibili tra gli strumenti di un sarto coloniale e quelli usati da un moderno sarto sono gli strumenti di misurazione e di pressione utilizzati. Non avendo accesso a misure di nastro flessibile realizzate con materiali moderni, le misure dell'era coloniale sono di legno. Alcuni esempi di misure in legno includono misure lineari, curve e t-square.
Pressare e stirare gli indumenti dopo la modifica era un compito implicato nell'era coloniale. I ferri riscaldati a carbone dovevano essere mantenuti a una temperatura costante e usati a intervalli regolari per fornire una pressatura costante. Inoltre, i primi sarti dovevano fare uso di un'ampia varietà di utensili per la pressatura, come battagli e blocchi. Le clapper sono state utilizzate esclusivamente per le cuciture e le pieghe di un indumento, mentre i blocchi sono stati progettati in una varietà di forme per ospitare maniche e pantaloni.