Mentre il cristianesimo scavalcava l'Europa del IV secolo, i funzionari della chiesa istituirono il Natale per scoraggiare la gente dal celebrare le feste pagane chiassose, facendo sì che molte tradizioni pagane venissero assimilate alla festa. Ad esempio, la pratica della decorazione degli alberi risale ad antiche civiltà pagane che mostravano sempreverdi al chiuso e li adora, ma la pratica fu resa popolare come tradizione natalizia nella Germania del XVII secolo.
Sebbene la data di nascita di Cristo non sia mai stata verificata nella Bibbia, i leader cattolici romani hanno concordato di stabilire la festa il 25 dicembre. Le prime celebrazioni natalizie hanno comportato festeggiamenti indulgenti, bevute e malizia riportate dalla festa romana di Saturnalia. Durante i Saturnalia e molte feste del solstizio d'inverno, la gente celebrava un raccolto abbondante godendosi i piaceri edonistici e ignorando le gerarchie sociali.
Il Natale, in origine chiamato Festa del Natività, sostituì gradualmente Saturnalia, ma la celebrazione si concentrava più sulla festa che sulla onorata nascita di Cristo. Rispecchiando gli aspetti sociali di Saturnalia, i celebranti di Natale hanno continuato la pratica pagana di prendere cibo e bevande dai ricchi e di permettere ai poveri di indulgere. La dissolutezza associata al Natale ha portato i puritani ortodossi in Inghilterra e nel Nord America a denunciare la festività come una celebrazione malvagia e pagana.
Verso la fine del 1800, la festa è stata lentamente reintrodotta nella società americana come celebrazione di una famiglia che sottolineava la gentilezza e la buona volontà. Gli americani di classe superiore speravano di placare gli inquieti in classe e porre fine alle rivolte natalizie promuovendo la vacanza come un momento di nostalgia e di carità.