Perché i poeti usano l'allitterazione?

I poeti usano tradizionalmente l'allitterazione, o la ripetizione di suoni consonanti, per collegare insieme parole con significati diversi e per contribuire alla cadenza, al ritmo o alla musicalità di un brano. Un'altra funzione di allitterazione è onomatopeica; cioè, per rappresentare il suono di un'azione che si svolge all'interno del poema.

Ad esempio, in "Inferno" di Dante, il poeta osserva "il sorgere delle bolle bollenti". L'allitterazione qui sta nella ripetizione dei suoni "b", che imitano il suono dell'ebollizione.

Un altro esempio può essere trovato in "Howl" di Allen Ginsberg, in cui il poeta descrive "i vagoni stellari di carri merci che sfrecciavano attraverso la neve". La ripetizione in questa linea è di una parola intera, ma l'effetto allitterativo delle consonanti è di rappresentare acusticamente il suono di un treno merci accelerato.