La riproduzione di videogiochi ha una forte correlazione con l'ispessimento della corticale della corteccia prefrontale dorsolaterale sinistra, o DLPFC, e il campo frontale sinistro dell'occhio, o FEF, come riportato da David DiSalvo di Forbes. Queste due aree controllano il processo decisionale e la coordinazione occhio-mano.
I giocatori hanno più opportunità di sviluppare e affinare le proprie abilità sensomotorie rispetto a quelle che non giocano ai videogiochi, secondo Tech Times. Mentre tutti possiedono le abilità sensomotorie in una certa misura, la pratica costante consente loro di diventare una seconda natura. Una volta sviluppate le loro abilità, i giocatori possono anche imparare nuove abilità sensomotorie più velocemente di altre.
Il collegamento tra il migliore coordinamento occhio-mano e videogiochi ha applicazioni reali, secondo Beth Israel Deaconess Medical Center. Uno studio del 2007 ha rivelato che i chirurghi che hanno giocato fuori dai videogiochi hanno eseguito le loro controparti su simulatori di chirurgia laparoscopica, riferendo che i chirurghi dei gamer hanno commesso fino al 37% di errori in meno. Erano anche il 27% più veloci e segnavano il 42% in più su altri test e esercitazioni.
Uno studio del 2012 dell'Università del Texas ha confermato queste scoperte mettendo in crisi gli studenti delle scuole superiori che moderatamente hanno giocato contro residenti chirurgici che non lo facevano e misurando la coordinazione occhio-mano, secondo Beth Israel Deaconess Medical Center. Ancora una volta, gli studenti delle scuole superiori sono stati in grado di sovraperformare i residenti medici. Anche i giochi di tiro in prima persona come Call of Duty sono correlati con un moderato aumento della sensibilità alla vista e al contrasto.