Thomas More ha scritto "Utopia" per evidenziare la lotta politica tra chiesa e stato e l'influenza che ha avuto sulla vita quotidiana delle persone. La parola "utopia" è greca. Ha due significati: il primo significato è "nessun luogo" e il secondo è "luogo perfetto".
Sebbene le persone siano venute a riferirsi a un'utopia come a un luogo perfetto basato sul libro di More, il titolo "Utopia" è in realtà il primo indizio che il libro di More è inteso come satira e non da prendere sul serio. In realtà, "Utopia" di More è in definitiva tutt'altro. Piuttosto, è un luogo in cui anche i dettagli più minuti delle vite dei cittadini sono monitorati e controllati dallo stato. La morale ultima della storia è che il "luogo perfetto" è "nessun luogo". Non esiste, nemmeno in luoghi che credono di essere di natura utopistica perché un elemento di interesse umano è sempre in contrasto con un altro. L'unico modo per impedire alle persone di regredire in uno stato di guerra perpetua è di controllarle il più possibile. Ironicamente, sebbene "Utopia" sia ambientata nel "nuovo mondo", è un luogo contrario alle idee espresse nella Costituzione e basato sulle teorie filosofiche di Hobbs e Locke. Nella "Utopia" di More, i salari della civiltà sono il sacrificio delle libertà individuali.