Alcuni degli esempi di prefigurazione nel "Frankenstein" di Mary Shelley includono l'uso delle parole fato e presagio più volte durante la storia. Un altro esempio di prefigurazione è quando l'autore fa riferimento al personaggio di Clerval al passato, che prefigura la sua morte.
L'autore usa la prefigurazione per tutto il romanzo, e questo include metafore e simboli che sono usati per predire la morte finale di Victor. Frankenstein in realtà non uccide Victor, ma Shelley lo accenna quando scrive: "Ero posseduto da una specie di incubo. Ho sentito la presa del demonio nel mio collo e non potevo liberarmene. "