La "Root Cellar" di Theodore Roethke è una poesia che utilizza diverse figure retoriche. Allitterazione, metafora, personificazione e similitudine sono alcune delle principali figure del discorso che sono più importanti in tutto questo poema.
Linee allitterate come "Bulbi rotti da scatole" e "Tiri penzoloni e abbassati" creano ritmo e un tono vivace. Germogli vegetali con "lunghi colli diabolici gialli" e "un congresso di puzzi" sono metafore che vivificano l'immaginazione del lettore della cantina.
La personificazione è ben visibile dappertutto, con il cibo che "caccia le fessure nell'oscurità" e "la sporcizia continua a respirare un piccolo respiro". Insieme a similitudini come germogli "come serpenti tropicali", queste figure retoriche creano un ritratto vivace, persino ossessionante, di una struttura altrimenti banale e senza incidenti.