Cosa credevano i patrioti?

I patrioti credevano nei principi del liberalismo e del repubblicanesimo: governo limitato, rappresentanza e diritti civili. Erano contrari a quelle che consideravano tasse e limitazioni ingiuste sul commercio. Questi problemi erano fattori nella preoccupazione generale dei patrioti nei confronti del governo tirannico.

Sia il liberalismo che il repubblicanesimo erano parti critiche delle credenze dei patrioti. Il liberalismo, una filosofia che riguardava principalmente la libertà e l'uguaglianza, si manifestava nelle obiezioni dei patrioti alle leggi che limitavano il loro movimento e l'attività commerciale. Una delle politiche più detestate tra i patrioti fu la Proclamazione Reale del 1763, che proibì ai coloni di stabilirsi oltre una linea tracciata negli Appalachi in territori acquisiti durante la guerra franco-indiana. Anche i patrioti si sono offesi per il quartier generale dei soldati britannici nella casa privata dei coloni.

I patrioti erano repubblicani e credevano fermamente nel governo rappresentativo. La loro preferenza per i sistemi repubblicani derivava in gran parte dalla loro storia personale con tali governi. Le colonie sia a nord che a sud avevano eletto le assemblee legislative con un significativo grado di indipendenza nel decidere gli affari coloniali. Per questo motivo, i Patriots rimproverarono severamente il governo britannico per aver disposto leggi sui coloni che non erano rappresentati nei parlamenti, un condizionato che riecheggiava nella famosa frase "nessuna tassazione senza rappresentanza".