Quali sono le cause della calcificazione nei polmoni?

La calcificazione nei polmoni, che implica l'accumulo di depositi di calcio nell'organo, deriva da un numero di malattie e fattori di rischio, secondo Arch Bronconeumol. Conosciuto anche come calcificazione polmonare, è associato a condizioni come insufficienza renale cronica, amiloidosi polmonare e infezione. I fattori di rischio per la condizione includono danno alveolare, ipercalcemia e alcalosi.

Secondo PubMed, la calcificazione nei polmoni può verificarsi insieme a diverse complicanze sistemiche e polmonari. I fattori predisponenti includono il precedente trauma polmonare, l'eccessiva attività della fosfatasi alcalina e l'impatto mitogenico dei fattori di crescita. La condizione è clinicamente suddivisa in due categorie: calcificazione metastatica, che definisce l'accumulo di deposito di calcio in un polmone altrimenti sano e calcificazioni distrofiche, che colpisce un polmone precedentemente danneggiato.

Nella maggior parte dei casi, i depositi di calcio nei polmoni non sono causa di preoccupazione medica, come afferma MSN. Inoltre, un certo numero di metodi diagnostici potrebbe non rivelare la condizione sottostante quando i depositi di calcio sono rilevati nei polmoni. Metodi di imaging come la radiografia del torace e la scansione tomografica computerizzata sono utilizzati per aiutare a rilevare la calcificazione polmonare, secondo PubMed.

In rari casi, i noduli calcificati possono essere cancerogeni. Di solito, i noduli sono un segno di cancro ai polmoni o possono essere tumori che hanno metastatizzato da un altro tumore nel corpo, dice il Beth Israel Lung Nodule Center. La maggior parte dei pazienti con noduli calcificati maligni ha una predisposizione al cancro del polmone o è coinvolta in fattori di rischio per il cancro, come il fumo. L'esposizione a materiali tossici potrebbe contribuire alla crescita di noduli maligni nei polmoni.

MSN afferma che l'apparizione di depositi di calcio nei polmoni come mostrato nei risultati di imaging può aiutare a stabilire la condizione di base. Si consiglia a un paziente di parlare con il proprio medico dei risultati e decidere se sono necessarie ulteriori procedure diagnostiche.