Il legno è un cattivo conduttore di calore (così come altre forme di energia) perché è legato covalentemente come composto. Di conseguenza, non ha gli elettroni liberi che si diffondono per condurre diverse forme di energia come i metalli e altri conduttori forti.
Oltre alla mancanza di elettroni liberi, il legno ha anche molte sacche d'aria al suo interno, e ha anche alcuni amidi e proteine. Queste tre proprietà lo tengono aggrappato al calore piuttosto che a rilasciarlo. Il legno è piuttosto poroso e anche i pori tendono ad assorbire le onde di calore; questo è il motivo per cui è possibile mettere un cucchiaio di legno in una pentola di acqua bollente e toccare la maniglia dopo pochi minuti senza bruciare la mano, ma perché fare la stessa cosa con un cucchiaio di metallo porta a dita rosse e doloranti.
Al contrario, i metalli condividono gli elettroni a livello atomico e gli elettroni che passano consentono all'energia (di cui il calore è una forma) di muoversi molto più liberamente. Un'ultima differenza riguarda le superfici coinvolte. Anche il legno levigato è più ruvido del metallo e le superfici più ruvide trasferiscono meno calore, perché i loro bordi non hanno tanto contatto con il destinatario quanto superfici lisce, come il metallo.