Shakespeare ha scritto "Otello" per descrivere le tensioni politiche e razziali tra europei e non europei durante il XVII secolo. Inoltre, è opinione diffusa che lo spettacolo sia stato scritto in particolare per soddisfare gli interessi di Re Giacomo I, che aveva un interesse per la storia e le usanze turche.
L'opera teatrale è unica nel presentare un uomo di colore musulmano come protagonista principale, rendendo così il lavoro estremamente rilevante in risposta alle politiche razziali dell'era elisabettiana verso i Mori. Anche se i neri non erano ancora considerati schiavi durante quel periodo, erano stati deportati di recente dopo essere stati appena concessi diritti diplomatici dalla regina Elisabetta nel 1601. Ciò era dovuto in gran parte ai timori di sovrappopolazione, e nonostante il commercio degli schiavi non fosse ancora stabilito, il la razza nera era considerata inferiore durante la stesura di "Otello". Per questo motivo, "Otello" è considerato un'opera culturale rivoluzionaria per il suo tempo, poiché un Moro nero è raffigurato come un civile, nobile, cristiano protagonista, che ha costretto il suo pubblico a riconsiderare lo stato razziale durante gli inizi del XVI secolo.
Tuttavia, mentre "Othello" potrebbe essere stato un romanzo nella sua rappresentazione razziale ai tempi di Shakespeare, non è più considerato un'opera letteraria del tutto originale. È opinione diffusa che Shakespeare abbia scritto "Otello" basato su un racconto dell'autore italiano Cinthio Giambattista Giraldi nel 1584.