La poesia della Prima Guerra Mondiale di John McCrae, "In Flanders Fields", prende come motivo centrale l'immagine dei papaveri rossi per esplorare temi di morte, rinascita, religione e natura, contrastando un idillio pastorale romantico con le macabre realtà di guerra. McCrae usa metro e altri dispositivi letterari per evidenziare questi temi nel poema.
Sottolineare la finalità della morte, ad esempio, è una variazione metrica tra la prima e la seconda stanza, che introduce una cesura, che è una pausa forte a metà linea, dopo "Siamo morti".
L'uso di rima e non rima nel poema serve anche a sviluppare i suoi temi. Parole in rima come "cielo", "mosca" e "menzogna", che fanno anche rima con "occhio", disegnano lo sguardo immaginario del lettore su o giù, mentre l'improvvisa cessazione della rima, che conclude la seconda e la terza strofa, costringe il lettore a riportare la sua attenzione sulla presente, cruda realtà dei "Campi delle Fiandre".
A differenza di molte poesie di guerra, McCrae non usa semplicemente l'immagine dei papaveri come scorciatoia per sangue, sacrificio e risurrezione, ma contrasta il loro dinamismo vivente, soffiando nel vento e spuntando dappertutto, con le croci ordinate e morte, disposte "riga su riga". Le due immagini sono anche combinate, con i papaveri che inondano i segni delle tombe scheletriche con il colore del sangue.