La poesia modernista è caratterizzata da temi di disillusione, frammentazione e alienazione dalla società. Queste caratteristiche sono ampiamente ritenute i sentimenti provocati dalla rivoluzione industriale e dai numerosi cambiamenti sociali, politici ed economici che accompagnavano esso. Questo movimento culturale multinazionale ebbe inizio nel tardo XIX secolo e mantenne la sua diffusione nell'arte durante la prima guerra mondiale e negli anni immediatamente successivi. Molte poesie moderniste hanno oratori che sembrano lottare con la propria definizione di sé e collocamento nella società.
La rapida ascesa delle città alla fine del XIX secolo è stata causata dal passaggio da un'economia prevalentemente agricola a una industria prevalentemente industriale. Onde enormi di immigranti dall'Europa che cercano opportunità economiche accorrono nelle grandi città. Questo ha lasciato molti artisti e poeti sentirsi soli e isolati nel mezzo di città occupate e popolate. La poesia del periodo riflette sentimenti di disincanto, ansia e disperazione, specialmente nel lavoro che segue la devastazione della prima guerra mondiale. I poeti modernisti sono anche noti per il loro rifiuto delle idee romantiche e degli stili artistici, preferendo approcciare il linguaggio con più sospetto, risultando nella struttura della frase frammentata. Notevoli poeti modernisti includono Wallace Stevens, Gertrude Stein, T. S. Eliot e Virginia Woolf.