Vannevar Bush scrisse nel suo saggio del 1945 intitolato "As We May Think" su un'ipotetica macchina chiamata memex. Bush immaginò il memex come supplemento alla memoria dell'umanità permettendo alle persone di interagire con una macchina che memorizzerebbe i dati per le persone da richiamare quando necessario.
Bush immaginava che la macchina fosse costruita su una grande scrivania in grado di contenere diverse bobine di microfilm. Gli utenti del memex potrebbero cambiare a piacimento le bobine del microfilm. Ci sarebbe una workstation in cui i documenti archiviati potrebbero essere mostrati su uno schermo in qualsiasi momento che l'utente volesse usarli. Bush ha anche immaginato un modo per richiamare una serie specifica di informazioni utilizzando un tipo speciale di codifica.