Le amebe si muovono sviluppando un'estensione dei loro corpi nella direzione del movimento e poi fluendo in essa. Questa estensione è chiamata pseudopode perché quando è completamente estesa assomiglia a un arto, nonostante sia solo un estensione della membrana plasmatica dell'ameba.
Un'ameba è un protista unicellulare e quindi manca di veri arti. Muoversi in un mezzo senza il flagello di altri protisti richiede uno speciale meccanismo per spostare il contenuto del corpo dell'ameba. Compie questo estrudendo una sezione del suo strato protettivo esterno, la membrana plasmatica, e creando una piccola massa che è più avanti nella direzione del movimento rispetto al corpo principale dell'ameba. Il contenuto del corpo dell'ameba, per lo più citoplasma e vari organelli insieme al nucleo dell'ameba, scorre attraverso lo pseudopodo e nella nuova posizione dell'ameba.
Il movimento dell'ameba non è solo meccanico. Il flusso diretto del citoplasma nel corpo dell'ameba dipende dalle variazioni della viscosità dei fluidi cellulari. Questo fattore è strettamente controllato da proteine speciali che, una volta attivate, modificano la consistenza del citoplasma dell'ameba dal sottile e viscoso al gelatinoso. Questo cambiamento chimico rende relativamente fluido il fluido all'estremità dello pseudopodo e consente al più sottile citoplasma del corpo dell'ameba di fluire dopo di esso.
