Gli islandesi contemporanei tendono a indossare gli stessi abiti delle persone di altre nazioni occidentali sviluppate, anche se un capo distintivo è il tradizionale maglione islandese, o "lopapeysa". Questo maglione, lavorato con il filo morbido e altamente isolante delle pecore islandesi native, è estremamente popolare in Islanda e può essere trovato in una gamma di colori. Ognuno ha il caratteristico motivo a giogo circolare, una sorta di disegno a zig-zag che si irradia dal colletto.
Nonostante la sua posizione integrale nel guardaroba medio islandese, la "lopapeysa" risale solo agli anni '50, quando si pensa che sia stata modellata su un disegno simile della Groenlandia. È stato reso popolare durante i due decenni successivi ed è diventato particolarmente popolare nel 2008 come simbolo di un'identità nazionale che aumenta il morale durante la crisi economica.
I vestiti tradizionali islandesi più vecchi tendono ad essere indossati in occasioni speciali. Per le donne, questo potrebbe consistere in una blusa bianca sotto un gilet nero con una lunga gonna nera, un lungo grembiule bianco, scarpe posteriori e berretto nero.
Tornando più indietro nella storia islandese al tempo dei vichinghi, uno dei capi più comuni per gli uomini era il "kyrtill", una lunga tunica di lana. Questo indumento comprendeva molti singoli pezzi cuciti insieme in modo da offrire a chi lo indossa la massima libertà di movimento.