I sette peccati capitali risalgono alla fine del sesto secolo, quando papa Gregorio Magno ridusse i peggiori peccati che l'uomo possa fare a sette. Questi peccati comprendono avidità, orgoglio, indolenza, ira, gola, lussuria e invidia.
Prima dei sette peccati capitali c'erano otto peccati che Evagrio di Ponto riteneva essere le peggiori offese che un essere umano potesse fare. Includevano la gola, la lussuria, l'avarizia, la tristezza, la rabbia, l'acedia, la vanagloria e l'orgoglio, in ordine a quanto erano seri. L'orgoglio era considerato il peggior reato, mentre l'ingordigia era la meno grave. Quando si svilupparono nei sette peccati capitali, non furono dati in ordine di gravità, poiché tutti erano considerati ugualmente offensivi.
