L'oratore nel poema di Walt Whitman, "Un silenzioso, paziente ragno", sta riflettendo sulla sua anima, usando un ragno come metafora. Sta dicendo di aver visto un ragno isolato che lavorava a creare connessioni intorno a lui facendo girare una rete.
Il ragno di cui sta parlando era "isolato" su una piccola area di terra e stava cercando di lanciarsi nelle aree circostanti. Nella seconda stanza, l'oratore si rivolge alla sua anima, dicendo che è "circondato, distaccato, in ampi spazi di spazio", proprio come lo era il ragno. L'anima è come il ragno, che si lancia, cerca di creare connessioni con le cose intorno a sé, formando una rete dentro di lui.