I due minuti di silenzio osservati ogni Giorno della Memoria è inteso come un tempo di riflessione e contemplazione sulle vite dei milioni di soldati che morirono nella Prima Guerra Mondiale. L'idea di un breve silenzio ebbe origine in Sud Africa con Sir Harry Hands, Sindaco di Città del Capo, il 14 maggio 1918. Il re Giorgio V, sentendo parlare di ciò, proclamò un silenzio di due minuti un anno dopo l'armistizio.
Nel maggio del 1918, la guerra infuriò, causando paura, ansia e disperazione tra i cittadini di Città del Capo. Sir Harry Hands ha chiesto a tutti di fermarsi a mezzogiorno per due minuti di silenzio. Il popolo di Città del Capo lo ripeté fino a quando l'Armistizio di Compiègne entrò in vigore all'undicesima ora dell'undicesimo giorno dell'undicesimo mese del 1918. I cronisti a Cape Town raccontarono storie degli incontri ad altre città e stati. Alla fine la conoscenza di questa pratica raggiunse l'Inghilterra e gli altri alleati. La lettera del giornalista australiano Edward George Honey al London Evening News nel maggio del 1919 viene solitamente attribuita all'introduzione del concetto a Londra e al re.
Dopo un banchetto per il presidente della Francia della notte precedente, il re Giorgio V tenne il primo giorno ufficiale dell'Armistizio l'11 novembre 1919. Proclamò che "tutte le locomotive dovrebbero cessare" alle 11:00 per permettere a tutti di concentrarsi su "riverente ricordo dei morti gloriosi". Questa divenne una tradizione che durò fino al 1939, quando fu spostata verso la domenica più vicina l'11 novembre, in modo che non interferisse con gli sforzi bellici in Gran Bretagna, per poi essere coinvolta nella seconda guerra mondiale.