Thomas Jefferson si è opposto alla creazione di una prima banca degli Stati Uniti perché credeva che una tale istituzione centralizzata non fosse vantaggiosa per il suo ideale di stile di vita agrario. Credeva anche che il Congresso degli Stati Uniti non aveva l'autorità costituzionale per istituire una tale istituzione.
Alla radice, a Jefferson non piacevano le banche, specialmente quelle di grandi dimensioni; è famoso per aver detto che l'industria bancaria nel suo insieme era "un'infinità di successivi furti criminali". Era particolarmente contrario a una banca nazionale sostenuta dal governo perché credeva in una comunità agraria illuminata, non nella società dominata dagli affari che i suoi oppositori negli stati settentrionali preferivano. Credeva che una banca nazionale avrebbe aumentato il potere del business rispetto a quello dell'agricoltura, condannando la sua società ideale. Inoltre, ha sottolineato che la Costituzione degli Stati Uniti non ha dato al Congresso il potere di creare una banca nazionale. I suoi oppositori, che hanno interpretato la Costituzione in modo più sciolto di Jefferson, hanno sostenuto che il documento non ha vietato al Congresso di creare una banca, e che quindi tale azione era in realtà costituzionale. Jefferson perse la discussione, e la First Bank degli Stati Uniti fu istituita nel 1791. Tuttavia, le sue idee e le sue argomentazioni ispirarono la riuscita opposizione del presidente Andrew Jackson a una nuova banca nazionale 40 anni dopo.