Data la natura sociale dei passeri, la vista di un passero solitario è, nella Bibbia, un simbolo di grande solitudine e isolamento. In realtà, i passeri sono spesso menzionati nella Bibbia, spesso come un termine generico per un certo numero di diverse specie di uccelli. In Luca 12: 4-7, ad esempio, Gesù usa il passero come simbolo di apparente insignificanza, spiegando che Dio si preoccupa profondamente di tutta la creazione, anche del destino di questa piccola creatura.
Nella mitologia greca, il passero era associato ad Afrodite, la dea della bellezza, dell'amore e della gioia. Nel secondo testo romano, "L'asino d'oro", scritto da Apuleio, uno stormo di passeri chiacchieroni serve, tra gli altri uccelli, come scorta per il carro della dea.
Prima che la Repubblica popolare cinese selezionasse la gru dalla corona rossa come uccello nazionale, il passero era considerato un'opzione. Per molti, il fatto che questa specie di uccello preferisca morire di fame anziché essere allevato in cattività mostra un grande spirito. I passeri sono anche percepiti come un simbolo di umiltà, le loro penne sono semplici e disadorne rispetto a quelle di molti altri uccelli. Insieme alle loro associazioni simboliche di forza, vitalità e perseveranza, si pensava che ciò avrebbe reso il passero un simbolo appropriato del popolo cinese - nonostante il fatto che Mao Zedong abbia tentato di estirpare questi uccelli negli anni '50.