La natura transitoria della vita è il tema di "Nothing Gold Can Stay." In questo poema, Robert Frost sposa l'immaginario naturale con le allusioni bibliche per creare una breve, risonante affermazione sull'impossibilità di mantenere perfezione.
"Nothing Gold Can Stay" si apre con il famoso distico "Il primo verde della natura è l'oro, /La sua tonalità più dura da tenere". Questo immaginario naturale esprime il tema del declino del poema. Le prime foglie verde pallido della primavera e i fiori del prossimo distico sono belli ma transitori, che si placano sulle foglie verde scuro della tarda primavera e estate. Quindi collega questa immagine con il paradiso transitorio dell'Eden e la bellezza effimera dell'alba, conducendo alla sua ultima riga affermando il titolo e il tema del poema: "Nulla può rimanere". La perfezione arriva e poi va troppo presto.