Le caratteristiche del mercantilismo comprendono l'uso più completo possibile delle risorse naturali e umane di una nazione, il divieto di esportazione di oro e argento e il divieto di importare all'estero se possono essere fornite in quantità e qualità sufficienti a casa. Questa filosofia economica del mercato chiuso ha contribuito a alimentare il colonialismo e l'imperialismo.
Il mercantilismo è un sistema economico progettato per raccogliere materie prime e trasformare i prodotti finiti all'interno di una singola nazione o impero, riducendo al minimo i deficit commerciali. Questo sistema era prevalente tra il XVI e il XVIII secolo, quando i paesi europei stavano colonizzando gran parte del mondo. Condusse a un certo numero di sistemi di commercio triangolare, in cui le colonie potevano solo vendere e comprare dalla loro nazione dominante, ed era uno dei motivi principali per cui le colonie americane si ribellarono contro la Gran Bretagna. Il bisogno del mercantilismo per le materie prime ha fortemente incoraggiato la creazione di nuove colonie o territori che potrebbero essere strettamente controllati dal paese mercantile, e queste materie prime a loro volta hanno alimentato la rivoluzione industriale.
Il mercantilismo dipendeva anche da una stretta collaborazione tra mercanti e governi. La British East India Company è un esempio di questo sistema. Inizialmente un'organizzazione commerciale monopolistica noleggiata dal governo e investita da cittadini britannici benestanti, ben collegati e benestanti, fu autorizzata a dominare il commercio britannico in tutto il Pacifico e gli Oceani Indiani. Alla fine, è stato privato di questi poteri a causa degli abusi che hanno fatto precipitare Opium Wars e Indian Mutiny.