La legge della Sharia riconosce l'infedeltà coniugale e l'infedeltà religiosa come reati punibili con la morte, tradizionalmente con la lapidazione. Il Corano nella sua forma moderna non stabilisce pene per questi crimini, ma la legge della Sharia riconosce anche gli hadith, le citazioni di Muhammad, come un'autorità in materia.
L'infedeltà coniugale è menzionata nel Corano 24: 2 come punibile con 100 frustate. Tuttavia, ci sono diversi esempi negli hadith di Maometto che ordinano ad adulteri e fornicatori di essere lapidati a morte. C'è una controversia tra gli studiosi islamici su quale punizione sia appropriata; alcuni studiosi riconoscono solo il comandamento del Corano di flagellare, mentre altri accettano che la lapidazione sia stata ordinata da Maometto e abbia un precedente in punizioni simili trovate nella Legge mosaica della Bibbia. Il Sudan, la Somalia e l'Iran hanno richiesto tali punizioni.
L'infedeltà religiosa è descritta come apostasia dal Corano. Il Corano definisce un apostata come una persona che ha accettato la fede musulmana, ma in seguito rifiuta o abbandona la religione. Gli hadith spiegano che a un apostata viene dato un breve periodo di tempo per riconsiderare e potenzialmente pentirsi. Se l'apostata rifiuta, la punizione viene quindi applicata. Se l'apostata è un maschio, viene immediatamente condannato a morte, mentre una femmina apostata viene picchiata e imprigionata a vita.