Conosciuto per la disobbedienza civile non violenta, il Mahatma Gandhi è stato il principale leader politico e spirituale dell'India durante la lotta nazionale per l'indipendenza dalla Gran Bretagna. Gandhi ha assunto la guida del Congresso Nazionale Indiano nel 1922 dopo aver organizzato agricoltori, lavoratori urbani e contadini nelle proteste contro la discriminazione e le tasse fondiarie eccessive. I suoi continui sforzi per raggiungere l'indipendenza alla fine portarono l'Inghilterra a trasferire il potere in un'India divisa nel 1947.
Gandhi fu arrestato il 10 marzo 1922 e condannato per sedizione. Ha scontato due anni di una condanna a 6 anni e, dopo la sua liberazione, ha lavorato per risolvere una spaccatura che aveva causato l'incrinamento del Congresso Nazionale indiano in due fazioni opposte mentre era in carcere. Ha anche tentato di colmare le differenze tra indù e musulmani nel movimento indipendentista.
Nel 1930, Gandhi guidò la famosa Marcia del Sale, in cui lui e migliaia di sostenitori marciarono per più di 240 miglia verso il mare per fare il sale in spregio di una nuova tassa britannica sulla merce molto usata. Sebbene più di 60.000 persone siano state arrestate durante la protesta di massa, questa campagna si è dimostrata molto efficace nel rafforzare il movimento per l'indipendenza e attirare l'attenzione di tutto il mondo.
Dopo la seconda guerra mondiale scoppiò nel 1939, Gandhi intensificò gli sforzi compiuti verso la rimozione del dominio britannico nella campagna "Quit India". Questa fu la fase più forte e diffusa del movimento indipendentista e provocò gli arresti di Gandhi e di altri leader indiani il 9 agosto 1942. Alla fine della guerra, tuttavia, la Gran Bretagna fornì una chiara indicazione che il potere sarebbe stato presto trasferito. Con questa promessa d'indipendenza, Gandhi rinunciò alla lotta e circa 100.000 prigionieri politici detenuti dalle autorità britanniche furono successivamente rilasciati.