Il "senso comune" di Thomas Paine, pubblicato il 10 gennaio 1776, era un efficace e convincente riassunto delle molte ragioni per cui le colonie americane non dovevano essere controllate da un sovrano dispotico, re Giorgio III, da un'isola Oltre all'argomento politico e logistico contro il dominio oltremare delle colonie americane, Paine ha delineato motivi convincenti per la creazione di una nuova forma di governo in America, una basata sul repubblicanesimo e sui funzionari eletti, piuttosto che su una monarchia parlamentare. Sebbene il suo non fosse il primo argomento per la nuova forma di governo repubblicano, il "senso comune" di Paine era un lavoro incendiario che si ergeva dietro l'impegno dei coloni a condurre una guerra contro la corona inglese in cerca della loro indipendenza.
"Common Sense" è strutturato in quattro parti. Nella Parte I, Paine scrive della distinzione tra società e governo. Egli afferma che il governo è necessario affinché gli uomini vivano nelle comunità o nella società e il suo ruolo è garantire che le persone vivano in pace e rispettino le leggi. Dopo aver delineato la necessità del governo e delle elezioni, Paine esamina quindi le pratiche di governo di Re Giorgio III e del Parlamento inglese. La sua opinione è estremamente critica perché ritiene che si tratti di un governo basato sul dominio ereditario e la tirannia aristocratica. Nella Parte II di "Common Sense", Paine continua a descrivere come il concetto inglese di una monarchia costituzionale, o di uno "stato misto", sia un fallimento perché non contribuisce ai bisogni della gente.
Nella Parte III, Paine commenta lo stato delle cose nelle colonie americane e le crescenti ostilità tra loro e il governo britannico oltreoceano. Nella Parte IV, Paine presenta una valutazione ottimistica del motivo per cui le colonie americane vinceranno una guerra di indipendenza con l'Inghilterra.