I medici di solito misurano la percentuale della funzione cardiaca, o frazione di eiezione, usando un test ecocardiografico, secondo l'American Heart Association. A volte vengono utilizzate anche scansioni MUGA e CAT, cateterizzazione cardiaca e test di stress nucleare. Questi test determinano l'efficienza con cui il cuore pompa il sangue.
Un test di frazione di eiezione determina la quantità di sangue che il ventricolo sinistro del cuore pompa a ogni contrazione, riferisce l'American Heart Association. I medici usano comunemente questo test per diagnosticare e monitorare l'insufficienza cardiaca. I medici interpretano i risultati dei test come percentuali; per esempio, una frattura di eiezione del 65 percento significa che il cuore spinge fuori il 65 percento del sangue totale nel ventricolo sinistro ad ogni battito.
La normale frazione di eiezione è compresa tra il 55 e il 70%, osserva l'American Heart Association. Le frazioni di eiezione sotto i 40 spesso indicano la presenza di insufficienza cardiaca o cardiomiopatia, che è una condizione caratterizzata dall'ingrossamento del muscolo cardiaco. Le frazioni di eiezione da 40 a 55 indicano danni al cuore, potenzialmente da precedenti infarti miocardici. Le letture delle frazioni di eiezione pari o superiori a 75 possono indicare varie condizioni cardiache, inclusa la cardiomiopatia ipertrofica.
Una lettura normale su un test di frazione di eiezione non significa necessariamente che l'insufficienza cardiaca non sia presente, riferisce l'American Heart Association. L'insufficienza cardiaca con frazione di eiezione conservata, o HFpEF, induce il cuore a pompare meno sangue del normale.