Secondo History Channel, Hitler aveva come obiettivo il popolo ebraico di soddisfare i suoi due principali obiettivi di purezza razziale per gli ariani, o tedeschi puri, e la necessità di un territorio in cui quella razza potesse espandersi. Nel suo virulento antisemitismo, ha visto il popolo ebraico come una razza malvagia che punta a dominare il mondo e li ha incolpati per molti dei problemi della Germania, inclusa la sconfitta durante la prima guerra mondiale.
L'antisemitismo in Europa risale a lungo prima del regime nazista, e i sentimenti di Hitler nei confronti del popolo ebraico riecheggiavano quelli di molti tedeschi tra la prima e la seconda guerra mondiale. Nel suo libro "Mein Kampf", scritto molto prima che salisse al potere, Hitler chiarì come si sentiva quando scriveva di antisemitismo che "il suo obiettivo finale deve essere fermamente la rimozione degli ebrei del tutto".
Secondo l'ideologia nazista, gli ebrei erano considerati untermenschen, o sub-umani. Nella loro ricerca dell'igiene razziale, i nazisti non hanno preso di mira solo il popolo ebraico, ma anche zingari, comunisti, polacchi, omosessuali, testimoni di Geova e sindacalisti. Nel 1939, prima di iniziare il massacro diffuso del popolo ebraico, Hitler istituì il programma di eutanasia, durante il quale circa 275.000 invalidi e persone con handicap mentali furono messi a morte. La popolazione ebraica, tuttavia, ha subito le peggiori vittime. Secondo Bio, degli 11-14 milioni di persone messe a morte dai nazisti e dai loro collaboratori, circa sei milioni erano ebrei, che costituivano circa i due terzi di tutta la popolazione ebraica che viveva in Europa.