Nella maggior parte dei casi, l'occlusione della vena retinica causa un certo grado di perdita permanente della vista, ma l'effetto è di solito minore se l'individuo ha una visione acuta prima del blocco, secondo il Manuale di Merck. La persona è inoltre è più probabile che mantenga la visione normale se l'occlusione ostruisce un ramo, piuttosto che la vena centrale. Circa l'80% delle persone che hanno una scarsa acuità visiva prima dell'occlusione sperimentano poco o nessun miglioramento o sviluppano un'ulteriore compromissione della vista.
In circa il 33,3 percento di tutti i casi, i pazienti sperimentano un miglioramento graduale dell'occhio, ma può richiedere fino a un anno per valutare appieno il recupero, afferma Cleveland Clinic. La superficie interna nella parte posteriore dell'occhio è la retina, che contiene cellule nervose che convertono la luce in entrata in segnali che aiutano il cervello a elaborare le immagini. Occlusione della vena retinica si verifica quando un coagulo blocca la vena centrale della retina o un ramo derivato, tagliando il sangue e l'apporto di ossigeno alle cellule nervose della retina. Le vene non sono in grado di estrarre il sangue dalla retina e il danno tissutale si verifica in aree che non sono in grado di ricevere sangue e sostanze nutritive. Le persone con pressione alta, colesterolo alto o diabete hanno un rischio più elevato di sviluppare la condizione.
L'accumulo di liquidi e il gonfiore nella retina, noto come edema maculare, è una complicanza maggiore che aumenta la probabilità di subire una perdita permanente della vista, secondo Cleveland Clinic. Un altro ostacolo è il glaucoma neovascolare, che si verifica quando il flusso sanguigno ristretto provoca la formazione di nuovi vasi sanguigni e crea una pressione dannosa all'interno dell'occhio.