Lo scopo della Convenzione di Philadelphia del 1787 era sostituire gli Articoli della Confederazione. Sebbene gli Articoli della Confederazione avessero fornito un governo temporaneo che consentiva ai coloni di organizzarsi ed entrare in guerra con la Gran Bretagna, il il governo che hanno creato era debole. I coloni hanno ritenuto necessario definire meglio i poteri di governo per gli Stati Uniti di recente costituzione.
Nel corso di quasi due mesi, i membri della convention hanno esaminato tre piani prima che il modello definitivo fosse concepito. Il primo piano da rivedere era quello di James Madison. Il piano di Madison, ora noto come piano della Virginia, immaginava un governo in cui la rappresentanza del governo fosse basata sulla popolazione. Gli stati meno popolati disapprovavano questo piano, perché davano più potere a quegli stati con popolazioni più grandi. Il prossimo piano esaminato fu il piano di "New Jersey" di William Patterson. A differenza del piano di Madison, tutti gli stati, indipendentemente dalla popolazione, hanno ottenuto un voto al Congresso. C'era però qualche preoccupazione riguardo ad altre potenze che il Congresso aveva acquisito nell'adozione del piano. Alexander Hamilton ha quindi presentato un piano che includeva due case al Congresso. Dopo un lungo dibattito, la convenzione ha forgiato un compromesso che integrava elementi di tutti e tre i piani. Il risultato finale fu un Congresso costituito da due case, una in cui tutti gli stati avevano una quantità uguale di rappresentazione e una in cui la rappresentazione era basata sulla popolazione.