I media elettronici, e in particolare l'uso dei social media per segnalare eventi di cronaca, presentano una serie di potenziali insidie. Le informazioni si diffondono rapidamente, ma anche la disinformazione. Una storia riportata erroneamente può diffondersi più rapidamente delle sue correzioni. Inoltre, la pletora di nuove fonti di notizie disponibili online rende difficile individuare pregiudizi che potrebbero influire sulla qualità della copertura.
Il puro rapporto segnale-rumore dei media elettronici può essere uno dei maggiori inconvenienti. Con blog e siti Web privati che riportano notizie, la prima pagina dei risultati di ricerca relativi a un determinato argomento potrebbe spesso derivare da individui privati la cui veridicità potrebbe essere completamente sconosciuta a un utente occasionale. Può essere difficile giudicare se una determinata fonte sia abbastanza autorevole da fidarsi, e coloro che adattano la loro copertura per supportare una particolare rotazione ideologica su una storia possono essere considerati ugualmente validi come quelli che presentano un rapporto equilibrato.
La disinformazione è un altro grosso problema con i report online. Dopo gli attentati della Boston Marathon del 2013, gli investigatori online hanno nominato uno studente scomparso dalla sua casa il mese precedente, citando alcuni curiosi messaggi sui social media postati dalla sua famiglia. Alla fine, si è rivelato innocente per il crimine, ma è stato ripulito solo dopo che i veri sospettati sono stati nominati e dopo che la sua famiglia ha subito un notevole stress dall'attenzione pubblica risultante.