Il Vesuvio è un vulcano italiano che è scoppiato per la prima volta in A.D 79, seppellendo città e abitanti di Stabia, Pompei ed Ercolano. Il Monte Vesuvio è l'unico vulcano attivo sulla terraferma europea e ha prodotto alcune delle più grandi eruzioni vulcaniche del continente.
Il Vesuvio fa parte dell'arco campano, che si trova sul confine tettonico creato dalla convergenza delle placche africana ed euroasiatica.
Gli scienziati considerano la montagna uno dei vulcani più pericolosi al mondo a causa della grande popolazione della città di Napoli e delle città circostanti situate sulle sue pendici. Lo classificano come uno stratovulcano complesso perché la sua eruzione comporta esplosioni esplosive e flussi piroclastici.
Dopo il 79 d.C., il vulcano eruttò circa ogni 100 anni fino al 1037. A partire dal 1631, il vulcano entrò in un periodo di costante attività vulcanica, con colate di lava ed eruzioni di fango e cenere. Nel 1944, durante la seconda guerra mondiale, si verificò un'eruzione che causò grossi problemi alle forze alleate in Italia. Cenere e rocce dall'eruzione hanno distrutto aerei e evacuazioni forzate in una base aerea vicina.
Il Vesuvio è famoso perché è uno dei primi vulcani ad avere un'eruzione descritta in dettaglio. Plinio, un naturalista, fu testimone della prima eruzione e scrisse la sua descrizione. I vulcanologi moderni usano il termine "Pliniano" per descrivere grandi e violente eruzioni che producono nuvole di cenere, rocce e gas che si innalzano per molte miglia nell'atmosfera.