La Gloriosa Rivoluzione colpì le colonie provocando la dissoluzione del Dominio del New England e provocò una ribellione contro i leader cattolici del Maryland. Inoltre, il nuovo regime in Inghilterra cominciò a trattare le colonie con "negligenza salutare". Invece di microgestire gli affari coloniali, la corona e il Parlamento permisero alle colonie di fare più o meno come volevano.
La Gloriosa Rivoluzione, conosciuta anche come rivoluzione del 1688, avvenne quando il Parlamento si unì a Guglielmo III di Orange-Nassau e sua moglie Maria per deporre Giacomo II d'Inghilterra a causa della loro paura del suo cattolicesimo. Questa mossa liberò le colonie settentrionali dal controllo del Dominio del New England, una fusione amministrativa tra quelle colonie incaricate da Giacomo II nel 1686. I coloni si irritarono sotto il controllo centralizzato, le nuove restrizioni e le modifiche al loro sistema legale, e presto dopo che William e Mary andarono al potere, i coloni si ribellarono. Il Dominio svanì presto, per non tornare mai più.
Un'altra ribellione ha avuto luogo nella provincia del Maryland. Questa colonia, originariamente destinata ai cattolici, ebbe una grande maggioranza di protestanti nel 1688. Guidata dal colonnello John Coode, un esercito di 700 puritani sconfisse l'esercito del governo nel 1689, portando al crollo del governo filo-cattolico e all'ondata di legislazione anticattolica. Dopo questi eventi, il governo britannico non aveva una politica particolare per le colonie. Questa negligenza salutare ha permesso alle colonie di evolvere le istituzioni native, separandole dalla Gran Bretagna e aprendo la strada alla rivoluzione americana.