Poco si sa per certo sulle origini e lo sviluppo degli antichi geroglifici egiziani, ma gli scribi li hanno usati per tenere registri (sia amministrativi che religiosi o culturali), nonché per comunicare informazioni. erano tipicamente inchiostrate su pergamene di papiro, incorporate in disegni di ceramica o cesellate in pietra, come si vedono sulle pareti delle tombe. I primi esempi conosciuti di antichi geroglifici egizi sono attribuiti al regno di Re Scorpione I, che regnò nell'Alto Egitto intorno al 3250 a.C.
Questi primi geroglifici furono scoperti su lino conservato in vasi di terracotta all'interno della tomba del sovrano antico ad Abydos. Il loro scopo sembrava essere puramente amministrativo, come registri di entrate fiscali e piani di espansione politica. C'erano anche moltissime etichette d'avorio con iscrizioni geroglifiche. Questi sono intesi come cataloghi di etichette per gli oggetti nella tomba.
Questi primi geroglifici, simili agli esempi successivi, consistevano in immagini semplificate dell'ambiente, come la fauna selvatica e le montagne. Il re stesso fu designato, e identificato dagli archeologi contemporanei, dall'immagine di uno scorpione.
Prima di questa scoperta, che risale agli antichi geroglifici egiziani risalenti al 3.300 a.C. o 3200 a.C., gli studiosi avevano ipotizzato che il linguaggio fosse stato inventato in Mesopotamia, che è l'Iraq attuale, ad un certo punto prima del 3000 aC, e che i Sumeri erano stati quindi il primo gruppo culturale a servirsene.