Secondo Florida State Universtiy, il pH influenza l'attività enzimatica alterando o inibendo un enzima dalla catalizzazione di una reazione. I cambiamenti nel pH influenzano le forze polari e non polari, alterano la forma di un enzima e sito attivo e causare la modifica chimica in modo inefficace o per nulla.
La Florida State University afferma che i gruppi di base in soluzioni acide saranno protonati mentre i gruppi acidi negli ambienti di base saranno deprotonati. Ciò altera le attrazioni elettriche tra i gruppi polari.
La Florida State University sostiene che ogni enzima ha un intervallo di pH ottimale. Alcuni enzimi, come quelli nello stomaco, funzionano meglio a livelli di pH acidi molto bassi. Altri enzimi, come quelli della saliva, funzionano meglio vicino alla neutralità. Ancora altri enzimi come le lipasi funzionano meglio a livelli di pH di base.
La Florida State University spiega gli effetti che i livelli di pH hanno sull'attività enzimatica utilizzando due esempi che descrivono gli enzimi trovati nel sangue. Un esempio è l'acidosi, che si verifica quando i livelli di pH scendono nel sangue, spostando gli enzimi nel sangue fuori dal loro intervallo di pH ottimale. Un altro esempio è l'alcalosi che si verifica quando i livelli di pH aumentano esponenzialmente in modo elevato, facendo in modo che gli enzimi funzionino in modo inefficace. La Florida State University spiega che queste condizioni normalmente non si verificano a causa dei buffer presenti nel sangue. Questi buffer sono sostanze che resistono al cambiamento del pH e limitano i livelli di pH a un intervallo ristretto. I numerosi buffer presenti nel corpo regolano i livelli di pH in modo che gli enzimi possano continuare a catalizzare le loro reazioni.