L'Italia è stata la culla del Rinascimento per la sua vicinanza alla cultura perduta dell'antica Roma e per gli sviluppi politici, sociali ed economici che hanno scatenato la diffusione dell'umanesimo. Il Rinascimento italiano iniziò a Firenze intorno al 1350-1400 d.C. La maggior parte dei grandi pensatori e artisti del Rinascimento erano italiani.
La filosofia alla base degli sforzi artistici, scientifici e letterari del Rinascimento è stata quella dell'umanesimo, un sistema di pensiero che valorizza la vita umana e si sforza di raggiungere il bene umano. L'umanesimo era fortemente basato sui valori classici; i greci e i romani avevano sottolineato l'importanza di sviluppare la saggezza, la virtù, l'abbondanza economica e il benessere fisico. Poiché le città-stato italiane erano i discendenti diretti dei romani, avevano un maggiore accesso alle opere e agli scritti dei loro progenitori.
La caduta di Bisanzio nei turchi ottomani nel XV secolo contribuì al progresso umanistico dell'Italia. Mentre i cristiani greci provenienti dall'Impero orientale fuggivano dagli invasori musulmani, si stabilirono in Italia. Hanno portato con loro una conoscenza della Grecia antica, permettendo così agli studiosi italiani di leggere e tradurre i grandi scritti dell'antica Grecia.
La struttura socio-politica dell'Italia ha contribuito al Rinascimento. Mentre altre potenze europee stavano ancora operando sotto il sistema del feudalesimo, molte delle città-stato italiane del 14 ° secolo erano repubbliche. Il governo repubblicano ha promosso gli ideali dell'umanesimo. Ha anche permesso la crescita economica per una parte più ampia della popolazione. Quando il popolo divenne più ricco, fu in grado di investire in opere scientifiche e artistiche.