Il World Wildlife Fund elenca una riduzione della biodiversità, maggiori emissioni di gas serra, interruzioni del ciclo idrico e aumento dell'erosione come principali effetti della deforestazione. Milioni di persone si affidano direttamente alle foreste per la sussistenza e la perdita delle foreste rappresenta un rischio per il loro stile di vita. La deforestazione si verifica quando tronchi di foresta sono registrati e bruciati per il legname o per modificare il terreno per scopi agricoli o infrastrutturali.
Secondo il World Wildlife Fund, quasi l'80% delle specie del mondo si trovano nelle foreste pluviali. La rimozione degli alberi provoca la perdita dell'habitat, mettendo migliaia di specie a rischio di estinzione. Le foreste fungono da pozzi di assorbimento del carbonio e immagazzinano centinaia di gigatoni di carbonio, impedendole di entrare nell'atmosfera. La perdita e la combustione di queste foreste si traducono in maggiori concentrazioni di gas serra in tutto il mondo. Gli alberi sono una componente fondamentale dei cicli idrici locali e rimuovono l'acqua dal terreno, che successivamente evapora nell'aria. Gli alberi inoltre filtrano l'acqua fino a terra, e la lettiera delle foglie funge da copertura del terreno, mantenendo il terreno in posizione. Tratti di terre nudi dopo la deforestazione tendono ad essere molto secchi, privi di terreno vegetale e suscettibili di eventi di deflusso.
Il World Wildlife Fund riporta che da 12 a 15 milioni di ettari di terreno sono deforestati ogni anno. Le foreste pluviali sono a maggior rischio di deforestazione e l'87% di tutte le deforestazioni avvengono in sole 10 nazioni tropicali.