Per introdurre singoli geni in batteri o cellule eucariotiche, il vettore più utilizzato è un plasmide, secondo Scitable. I plasmidi consistono in un pezzo circolare di DNA a doppio filamento che si replica una o più volte durante ogni ciclo riproduttivo della sua cellula ospite.
I plasmidi possono trasportare da diverse centinaia di coppie di basi del DNA fino a un massimo di 100 coppie di kilobasi, secondo "Biologia molecolare cellulare". Questa gamma di dimensioni copre praticamente tutti i geni rilevati fino ad oggi nel genoma umano.
Negli anni '80, gli ingegneri genetici svilupparono una variante di un plasmide chiamato "cosmido". Questo vettore consiste in un plasmide con inserti speciali chiamati "siti cos" che permettono al DNA di essere impacchettato in un virus chiamato "batteriofago". Sebbene l'idea abbia funzionato bene sulla carta, gli scienziati hanno scoperto che i batteri spesso rispondevano ai cosmidi come farebbero con un virus dei batteriofagi, il che significa che si sono scissi sul DNA estraneo con enzimi di restrizione. Questo aspetto del cosmide sconfigge il punto di usarlo per introdurre geni nei batteri.
In alcuni esperimenti, i biologi volevano clonare interi pezzi di un cromosoma o vedere gli effetti di più geni su una linea cellulare. Spostare tratti di DNA più lunghi di 100 kB richiede l'uso di un vettore diverso, sia un cromosoma artificiale batterico o un cromosoma artificiale di lievito. Un BAC può trasportare fino a 300 kB di DNA, mentre un YAC può trasportare fino a 1000 kB di DNA, che è 10 volte la quantità che qualsiasi plasmide può trasportare.