Il disprezzo e la sfiducia nei confronti della Chiesa cattolica è stata la causa principale della Riforma protestante. I riformatori hanno particolarmente criticato la vendita di indulgenze e l'offerta di perdono per i peccati in cambio di denaro; la pratica di vendere posizioni religiose nella chiesa era anche disapprovata da coloro che cercavano di riformare la chiesa.
La chiesa prima della Riforma fu crivellata di abusi. I papi erano mondani e gli abusi all'interno della chiesa andavano dal nepotismo all'eccesso finanziario alla simonia, all'immoralità e alla venalità. Il clero tendeva a vivere vite scandalose e avide.
Un altro punto di critica alla chiesa in quel periodo era che il laico comune non sapeva molto del cristianesimo, dal momento che il sermone era reso in latino che la gente comune non poteva capire.
Un punto di svolta nella Riforma avvenne quando il re Enrico VIII d'Inghilterra ruppe con la Chiesa cattolica dopo una disputa con il papa che coinvolse il suo desiderio di divorziare dalla prima moglie e di prenderne un'altra. Ciò ha portato alla traduzione della Bibbia in inglese, una lingua che ha reso più accessibile alla persona comune.
Come risultato della Riforma, la cristianità fu divisa in due aree: protestante e cattolica. Sono state fondate chiese nazionali, inclusa la Chiesa d'Inghilterra, che si trovano ancora oggi. I tentativi di controriforma della Chiesa cattolica hanno portato alla persecuzione dei protestanti, molti dei quali sono fuggiti dalle loro origini europee per fare una nuova vita nel Nuovo Mondo.