L'impronta digitale del DNA fornisce informazioni che possono determinare il punto in cui un organismo si separa dalle sue specie ancestrali, consentendo la sua classificazione per cladistica. La differenza quantificabile nel DNA tra due specie identifica la loro distanza evolutiva.
La clausura colloca gli organismi in cladi - alberi genealogici composti da specie in linea con i suoi antenati e discendenti. I rami dalla linea diretta diventano nuovi cladi. Un cladogramma cattura queste informazioni in una rappresentazione grafica di lignaggi e ramificazioni.
La velocità con cui il sequenziamento del DNA identifica gli organismi è schiacciante nei tradizionali approcci di tassonomia basati sulle specie. La cladistica posiziona gli organismi su una mappa genomica ma non tiene conto delle prove di specie di nuovi organismi né per la registrazione del loro profilo genomico. La codifica genetica fornisce un metodo per acquisire informazioni genetiche prima che sia disponibile la prova dell'identificazione delle specie. Questi dati agiscono come un codice a barre biologico, identificando geneticamente l'organismo indipendentemente dalle modifiche ai sistemi di tassonomia.
Diverse fonti di informazioni esistenti e la probabilità di nuovi tipi di informazioni in futuro richiedono un sistema in grado di adattarsi alle mutevoli condizioni. I nuovi campi della cybertaxonomia e dell'informatica sulla biodiversità stanno affrontando queste preoccupazioni costruendo uno schema di tassonomia e altre risorse per le definizioni di specie online. Mantenere l'accesso alle risorse online nel tempo è un problema critico.