Alessandro Magno ha commesso numerosi atti di violenza e distruzione come leader militare, tra cui la distruzione dell'antica città di Persepoli e il lancio di statue e figure religiose di spicco. Alessandro Magno aveva una personalità audace e sfacciata e un brutto carattere. Beveva pesantemente e ricorreva a mezzi violenti per risolvere anche piccoli dilemmi; questa personalità si è dimostrata l'ideale per i militari, ma ha messo Alessandro nei guai tra i civili.
Le differenze nell'opinione di Alessandro Magno si dividono nella storia dall'Oriente e dall'Occidente. Gli occidentali generalmente percepiscono Alessandro Magno come un uomo eroico, mentre i cittadini in alcune parti dell'Est lo vedono come una figura carismatica e distruttiva.
Alessandro Magno ha avuto una relazione rocciosa con i persiani, e ha deciso di vendicarsi dopo ogni presunta infrazione da parte dei persiani contro di lui. Alessandro ha distrutto Persepoli dopo che il sovrano persiano Serse ha bruciato l'Acropoli. Inoltre, Alessandro contestò gli insegnamenti della religione zoroastriana e distrusse numerose proprietà zoroastriane, compresi monumenti e figure iconiche, in molte aree dell'impero persiano.
Assumendo il controllo delle città nell'impero persiano e nel più ampio Medio Oriente, Alessandro Magno istituì diverse riforme politiche viste sfavorevolmente dai cittadini. Una riforma ha cercato di rendere l'Asia una nazione più centralizzata con più potere conferito al governo federale. Alessandro stabilì anche politiche che limitassero i matrimoni dei suoi soldati alle donne locali. Alessandro, in preda all'ira, uccise anche diversi uomini, incluso Cleitus, capo della divisione di cavalleria sotto il suo governo.