Gli storici credono che il fuoco sia apparso per la prima volta nel mondo circa 1 milione di anni fa quando gli abitanti dell'Africa hanno creato fuochi per cucinare cibo. L'uso degli incendi è rimasto entro i confini africani per circa 40.000 anni dopo l'iniziale uso. Gli esseri umani costruivano i primi fuochi all'aperto, di solito in grandi fosse, dal legno, che si dimostrava facilmente disponibile, facile da trasportare e rapido da accendere.
Gli umani alla fine lasciarono l'Africa, circa 60.000 anni fa, e portarono incendi con loro. Hanno continuato a utilizzare gli incendi principalmente per cucinare e riscaldare il cibo. Durante l'era glaciale, tuttavia, gli umani trovarono uso per gli incendi come meccanismi di riscaldamento interno. Hanno spostato i fuochi all'interno, mettendoli in spazi designati all'interno delle loro caverne per creare calore in modo sicuro. Intorno al 6000 a.C., classificato dagli storici come l'età della pietra, gli umani passarono dal vivere nelle caverne per stabilire altri insediamenti permanenti sotto forma di villaggi. Le case hanno sostituito le caverne come residenze. Il legno, una volta un materiale abbondante di fuoco, divenne più scarso. Gli umani hanno inventato stufe e forni, che hanno sostituito gli incendi, per cucinare e riscaldare. Intorno a quel tempo, la gente sfruttava l'energia degli incendi per fabbricare beni e prodotti come la ceramica. Intorno al 4000 a.C., le persone scoprirono il materiale infiammabile del carbone. Il carboncino si è dimostrato abbondante, come una volta era il legno, e ha acceso incendi in tutto il mondo. Gli incendi del carbone di legna servivano allo stesso scopo per produrre cibo e produrre calore. Hanno bruciato più caldo degli incendi boschivi, consentendo la fusione di ferro e metalli.