Mohandas Gandhi ha usato la nonviolenta disobbedienza civile durante una campagna nel 1930 e 1931 per aprire la strada all'indipendenza indiana. I suoi sforzi sono iniziati con la Marcia del sale, che ha minato l'autorità britannica e ha dato agli indiani un senso di nazionale solidarietà.
Per protestare contro la proibizione britannica agli indiani di raccogliere o vendere sale, Gandhi condusse la sua famosa Marcia del sale il 12 marzo 1930. Gli inglesi non solo costrinsero gli indiani a volere il sale per acquistarlo da loro, ma fecero leva anche su una pesante tassa sul la merce. Gandhi riteneva che la marcia avrebbe affrontato il problema diretto e contribuito a unificare gli indiani, secondo History.com. Mentre marciava da Sabarmati al Mar Arabico, a più di 240 miglia di distanza, Gandhi parlò con gli indiani lungo la strada. Quando raggiunse la sua destinazione e prese il sale naturale dal mare, aveva ispirato migliaia di persone a seguirlo. La polizia britannica ha arrestato 60.000 persone per aver violato le leggi sul sale.
Secondo il Centro internazionale sul conflitto nonviolento, la Marcia del Sale non ha ottenuto concessioni dagli inglesi verso l'indipendenza indiana, ma ha ispirato il popolo indiano a pensare al proprio paese come a un intero grande e unitario.
Gandhi ha continuato a guidare le proteste non violente, ottenendo alla fine l'attenzione del governo britannico. Secondo History.com, i leader britannici credevano che Gandhi fosse troppo prolifico per ignorarlo. Hanno dato l'indipendenza all'indiaca nel 1947. Un estremista indù ha assassinato Gandhi non più di sei mesi dopo.