La guerra fredda è stata causata da sfiducia, diversi sistemi politici e il disaccordo sulla ricostruzione di Berlino e dell'Europa. La questione dei risarcimenti di guerra ha causato una divisione tra l'Unione Sovietica e gli alleati.
Mentre la Guerra Fredda può essere attribuita a determinate cause, le tensioni tra i leader prima del 1945 hanno avuto un ruolo da svolgere nell'aumentare i sospetti dell'URSS e dell'Occidente. Josef Stalin, a capo dell'URSS, rifiutò di unirsi alle Nazioni Unite per diversi anni. Era anche arrabbiato per il ritardo del D-Day in quanto riteneva che fosse un complotto per permettere all'Unione Sovietica più vittime. Durante la conferenza di Teheran del 1943, Stalin e il primo ministro britannico Winston Churchill si scontrarono per il controllo che Stalin aveva nei paesi dell'Europa orientale.
La Germania divenne un punto di contesa dopo la guerra, con Berlino divisa tra Oriente e Occidente. Nel 1948, l'economia della Germania stava fallendo e l'Occidente propose una zona combinata e una riforma monetaria espansa. I sovietici risposero bloccando l'accesso e costruirono il muro di Berlino.
Il ragionamento di Stalin per le sue azioni erano le riparazioni della guerra. L'Unione Sovietica aveva perso più di 20 milioni di vite durante la guerra ed era irremovibile per la sicurezza e le riparazioni; gli alleati insistevano nel frenare la dominazione sovietica dell'Europa orientale e la diffusione del comunismo. Questi fattori hanno propagato la Guerra Fredda.
