"Perché non ci lamentiamo?" è un saggio del 1961 scritto dal giornalista conservatore William F. Buckley, Jr. in cui l'autore riflette a lungo sull'incapacità degli americani di esprimere le proprie opinioni.
Buckley usa tre punti principali per rendere la sua argomentazione. In primo luogo, crede che gli americani si aspettino sempre che altre persone si lamentino prima, anche di fronte a condizioni insopportabili, perché nessuno vuole essere la voce solitaria del dissenso. In secondo luogo, gran parte della riluttanza del popolo americano a lamentarsi deriva dalla semplice paura. Hanno paura di confrontarsi con l'autorità anche quando i loro diritti vengono violati. In terzo luogo, il desiderio americano di essere discreto significa che il governo diventerà più audace nel limitare i loro diritti.