ScvO2, o "saturazione venosa centrale dell'ossigeno", misura la relazione tra la domanda di ossigeno e il consumo di ossigeno nel corpo. Se i valori ScvO2 sono bassi, l'ossigeno erogato è insufficiente per la richiesta metabolica del corpo e un alto valore di ScvO2 mostrano un alto apporto di ossigeno per la domanda del corpo. I valori ScvO2 normali sono pari a circa il 70 percento.
I tessuti e gli organi richiedono ossigeno, ma non possono conservarlo per uso futuro; tutto l'ossigeno utilizzato per i processi metabolici deve provenire dal sistema arterioso. Il consumo di ossigeno viene misurato prendendo la differenza tra l'ossigeno erogato dalle arterie e l'ossigeno restituito al cuore dalle vene. I valori di ScvO2 sono generalmente più alti rispetto alla saturazione di ossigeno venoso misto, o valori di SvO2, poiché le misurazioni di ScvO2 non sono mescolate con il sangue venoso dal seno coronarico, sebbene entrambi i valori si uniscano insieme. Questi valori sono considerati uno dei segni vitali nella salute di un individuo, poiché misurano l'equilibrio di ossigeno in un individuo che è necessario per sostenere la vita. Negli individui in cui l'ossigeno consumato è inferiore alla richiesta di ossigeno, si verifica l'ipossia tissutale locale o la carenza di ossigeno. L'ipossia tissutale globale è uno sviluppo chiave nel fallimento multiorgano e infine nella morte.