I solventi polari si distinguono per le grandi cariche parziali, al contrario dei solventi non polari, che sono più neutri dal punto di vista elettrico. I chimici riconoscono due gruppi di solventi polari, protici e aprotici, a seconda che le molecole del solvente siano o meno in grado di formare legami idrogeno con il soluto. I solventi polari protici includono acido acetico, metanolo ed etanolo, mentre i solventi aprotici includono etil acetato e tetraidrofurano.
I solventi aprotici polari, come l'acetone e il dimetilsolfossido, sono altamente reattivi nella dissoluzione dei soluti carichi. Mancando le strutture O-H o N-H dei solventi protici, questi composti non formano legami idrogeno con il soluto e sono quindi relativamente liberi di agire in soluzione.
I solventi polari protici possiedono anche grandi cariche parziali, ma a differenza dei solventi aprotici, contengono anche strutture O-H o N-H che sono desiderose di formare legami idrogeno con i soluti. L'acqua (H2O) è il solvente protico polare più comune, ed è stato persino definito il "solvente universale" per la sua elevatissima polarità e la facilità con cui forma i legami idrogeno.
Esiste un terzo gruppo di solventi polari, il gruppo aprotico polare "borderline". Questi solventi sono considerati borderline perché, mentre sono tecnicamente polari, hanno una bassa polarità rispetto ai "veri" solventi polari. Solventi polari borderline, come diclorometano, etil acetato e tetraidrofurano, mancano tutti i legami O-H e N-H del gruppo protico, rendendoli buoni solventi per uso generale.