Gli americani mangiano circa 50 miliardi di hamburger ogni anno. Questa cifra si basa su un consumo medio pro capite di tre hamburger a settimana.
Solo McDonald's ha riferito di vendere una media di 75 hamburger al secondo di 24 ore al giorno. Di conseguenza, gli hamburger rappresentano anche il 40% dei panini venduti negli Stati Uniti.
L'ossessione americana degli hamburger, che è stata portata negli Stati Uniti dagli immigrati tedeschi all'inizio del 1800, è motivo di preoccupazione per gli ecologisti.
Uno dei motivi di questa preoccupazione è la quantità di acqua necessaria per la produzione di carne bovina. Per produrre un chilo di carne bovina, sono necessari 1800 litri d'acqua, in gran parte per fornire cereali come mangime. Anche l'approvvigionamento di questo mangime per la produzione di carne bovina è estremamente dispendioso. La quantità totale di terra utilizzata negli Stati Uniti per le colture in crescita per nutrire gli esseri umani è otto volte inferiore a quella utilizzata per nutrire il bestiame per la carne bovina.
Ulteriori preoccupazioni riguardano l'impatto della produzione di carne bovina sui gas a effetto serra, con i critici del settore che sottolineano che per creare ogni hamburger da un quarto di libbra, devono essere immessi nell'atmosfera 6,5 chili di gas serra. Questi provengono in gran parte dal protossido di azoto nel letame, che è noto per infiltrarsi nei fiumi e causare ulteriori complicazioni per la fauna selvatica.