Molti tipi di frutti crescono nelle foreste pluviali, tra cui banane, anacardi, agrumi, cocco, mango, mais, ananas, avocado, pompelmo e cacao. La maggior parte di questi frutti proviene da una foresta pluviale particolare, ma sono spesso coltivati nelle foreste pluviali in altre parti del mondo. Ad esempio, la banana, originariamente proveniente dalle foreste pluviali dell'Asia, viene ora coltivata nelle foreste pluviali di tutto il mondo.
Essendo la casa di oltre 2.000 piante commestibili, la foresta pluviale amazzonica è la fonte di una grande parte dell'offerta agricola delle nazioni sviluppate. Il cioccolato è nato dalla pianta del cacao, che cresce spontaneamente nella regione amazzonica. Il cocco brasiliano non è usato solo per la produzione di cibo ma anche per scopi cosmetici. Il frutto della passione, un frutto tropicale rinfrescante, coltivato in Brasile, nel nord dell'Argentina e in Paraguay, viene spesso mangiato così com'è, spremuto o usato come ingrediente in prodotti cosmetici per migliorare il loro aroma.
Gran parte della foresta pluviale amazzonica viene bruciata e sgomberata per scopi agricoli e per la raccolta di combustibile. Alcune aree forestali, che non riescono a sostenere le colture a causa di terreni acidi e carenti di nutrienti, vengono convertite in pascoli di bestiame. Se il terreno è adatto all'agricoltura, viene avviata una piantagione a coltura singola, che è generalmente composta da colture da reddito, come riso, banane, caffè, cacao, soia, noci e gomme. Questa pratica della monocultura spesso porta alla perdita di foreste e rende la terra vulnerabile ai parassiti e alle infestazioni.